Natura Mediterraneo: Falco della regina

From Species-ID
Revision as of 22:08, 16 February 2009 by Gregor Hagedorn (Talk | contribs)

(diff) ← Older revision | Latest revision (diff) | Newer revision → (diff)
Jump to: navigation, search
THIS PAGE HAS BEEN PREPARED BY Forum Natura Mediterraneo (PLEASE TRANSLATE)

Il falco della regina

By Firstname Lastname e Mario Coma (a personal author may be present in addition to the organisation - PLEASE TRANSLATE!)

Il Falco eleonorae deve il suo nome alla giudicessa sarda Eleonora D’Arborea che nel 1392 istituì un codice di leggi locali, la Carta De Logu, nel quale si dedicava un articolo al divieto di prelevare astori e falconi dal nido, costituendo così il primo caso di tutela verso gli uccelli rapaci.

E’ caratterizzato da ali particolarmente lunghe e strette, che determinano l’aspetto slanciato di questa specie; presenta infatti un’apertura alare che può superare il metro (90-120 cm), rapportata a una lunghezza totale che varia dai 36 ai 45 cm.

Il maschio si distingue dalla femmina per avere il circolo periorbitale e la base del becco, detta cera, gialli anziché di colore celeste; la differenza di dimensioni tra i due sessi è minima, con ampi valori di sovrapposizione, ed eccetto qualche caso non è in genere rilevabile con assoluta sicurezza.

Le popolazioni sono caratterizzate da due diverse colorazioni di piumaggio, o “fasi”: nella fase chiara la gola e le guance spiccano nettamente rispetto alla parte superiore della testa e ai mustacchi scuri; il petto e il ventre presentano una colorazione di fondo da crema a rossastra con striature bruno-nere, mentre la parte superiore appare bruna o bruno-bluastra; nella fase scura, che rappresenta il 25% della popolazione, la colorazione del piumaggio è completamente nerastra.

Il nido è praticamente inesistente, e la femmina depone da 1 a 4 uova, più comunemente 2 o 3 ed eccezionalmente 5, in cavità o terrazzini nella maggior parte dei quali è stata notata la presenza di finissimi detriti sabbiosi che costituiscono probabilmente una più accogliente e soffice superficie per uova e pulcini. La cova è prevalentemente compito della femmina; le uova, deposte nei giorni di fine luglio-primi di agosto, si schiudono dopo circa un mese, e i giovani si involano dalla fine di settembre ai primi giorni di ottobre. Questo periodo di nidificazione, tardivo rispetto agli altri rapaci, dipende da un’esigenza alimentare: per l’allevamento dei pulcini, infatti, i falchi sfruttano il flusso migratorio, mentre nel periodo compreso tra novembre e aprile si nutrono di grossi insetti come libellule, coleotteri, farfalle e formiche volanti. Nidifica nell’area del Mediterraneo ed in pochissime isole dell’Oceano Atlantico; in Italia le colonie più importanti si ritrovano in Sardegna, in particolare nel Golfo di Orosei e nell’isola di San Pietro. Terminato il periodo di riproduzione, sverna in Madagascar e nell’arcipelago delle Mascarene, compiendo un viaggio di circa 6000 chilometri attraverso il continente africano.



Notes

by G. Hagedorn (not really a part of the page)

You could structure the text with subheadings, use tables or bullets lists, and have a very powerful formatting facility. Writing is a bit primitive a bit like email: simple things are easy, some things have to be learned.

The logo is just a placeholder for a future template design. It could contain text, links, pretty much like the infoboxes floating in the upper right corner in Wikipedias.

I have not included any images from you to avoid copyright violation, but they can be made present, just like on the base page. The text is a copy from http://www.naturamediterraneo.com/falcoregina/ and placed here only for demonstration purposes; it will be removed after the demonstration is no longer necessary.